Noi siamo una famiglia allargata e dalla mia esperienza gestirla non è per niente facile.
I figli grandi di Giacomo, sono sempre più distanti e difficili da vivere.
A volte ho l'istinto di mollare, perchè parto dal presupposto che se una persona non ti vuole , non bisogna accanirsi.
Ma qui non si tratta di un un fidanzato o di un amico, qui si sta parlando di figli/parenti.
Questi non li puoi scegliere, ce li hai e basta.
Quindi mi sfogo scrivendo queste righe, così mi passa il nervoso e poi mi comporterò da adulta, da mamma e da persona matura.
A volte la maleducazione, l'arroganza, la presunzione di sapere tutto da parte degli altri due figli vale a dire di DAVIDE 18 E DEBORA 22 è veramente pesante.
Lo è principalmente per Giacomo e di riflesso anche per me.
Anche se sono passati tanti anni ormai, è chiaro che la separazione dei propri genitori, è un trauma che difficilmente si rimargina.
Loro probabilmente mi vivono(e sarebbe lo stesso con un altra donna) come quella che ha rotto i loro equilibri.
I figli sono egoisti. Vedono solo la loro versione, la visione cambia quando si passa dall'altra parte e si diventa genitori.
Vorrei fare dei discorsi da adulti con loro.Vorrei fargli capire delle cose, non per presunzione, ma semplicemente in quanto genitore e mamma e dall'esperienza dettata dall'età.
Vorrei farli riflettere così come faccio con le mie figlie. Creargli il senso critico verso le cose. Io capisco che loro ne hanno bisogno, come hanno bisogno di sentirsi dire dei no.Avere dei punti di riferimento.
Quindi ciò premesso, andrò oltre questo mio malessere e delusione e io per loro, ci sarò sempre, come una mamma lo è per i propri figli.
Molto intelligente come punto di vista. Ma credo non sia per nulla facile accettare qualcosa di "estraneo" al nucleo di origine. Anche perchè vedere il padre presente quotidianamente per i nuovi figli, sottolinea la mancanza di attimi della via di tutti i giorni, aprendo innumerevoli ferite. Indipendemente da quanto siete bravi a stare loro vicini.
RispondiEliminaBacio.
Già è proprio così, e sono io in quanto adulta che mi devo comportare correttamente,facendo dei passi indietro e non smettendo mai di amarli.
EliminaChe situazione difficile e pesante. Certo però un atteggiamento simile me lo aspetterei da dei 15 enni. A 22 e a 18 bisognerebbe cominciare a "capire"
RispondiEliminaSono d'accordo, infatti secondo me sul senso di colpa i figli ci marciano, ma rispetto solo il fatto che è evidente il loro disagio.Ora più che mai hanno un età apparentemente adulta, ma che ha bisogno di guide e punti di riferimento, che a loro sembra di non avere.
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